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L’aroma fresco della menta: coltivazione, proprietà e sua utilizzazione

 

Perché si chiama così: il nome mentha si pensa che derivi o dal nome della ninfa Mintha, giovane fanciulla di cui era rimasto travolto dalla passione Plutone e che la moglie Proserpina, colta da gelosia, l’avesse tramutata in una piccola piantina; o dal latino “mens” (mente ); perché si riteneva anticamente che la pianta potesse fortificare l’intelligenza. Gli etimi delle varie specie sono la menta:
 
 
 

 

piperita, dal latino piperatus; pepato per il sapore forte
pulegium, dal latino pulex; pulce, in relazione alle piccole foglie ; detta anche mentuccia
rotundifolia e longifolia; dalla forma delle foglie
viridis, per il colore verde brillante della specie.
 
 

Crescita e coltivazione: le diverse specie  sono diffuse in tutta Italia ma la più coltivata è la menta piperita anche perché quella più ricca di principi attivi. I cespi si dividono in autunno e in primavera, piantandosi direttamente a dimora e occorre innaffiarla molto. Per riconoscerla, bisogna osservare il suo fusto quadrangolare eretto, alto fino a ottanta centimetri, leggermente villoso; le foglie opposte sono oblunghe e arrotondate alla base e acute all’apice e nella pagina inferiore , sono evidenti le nervature e le ghiandole; i fiori sono riuniti in spighe cilindriche terminali.

Le parti usate sono le foglie e le sommità fiorite, si raccolgono in estate e dopo aver pulito i fusti per togliere le impurità, si riuniscono in mazzetti che si essiccano all’ombra, in luogo ventilato e appeso ad un filo. Una volta pronti, si conservano in un recipiente di vetro chiuso, al riparo dagli agenti atmosferici.

Le sue proprietà: analgesiche, antisettiche, antispasmodiche, carminative, digestive, eupeptiche, stimolanti, toniche.

Per la salute:  viene utilizzata sia per uso interno; infuso, tintura alcolica e tintura vinosa e sia per uso esterno, come infuso e decotto per sciacqui, lavaggi, compresse e inalazioni.

Per la bellezza: la menta esercita sulla pelle una azione tonificante, rinfrescante, stimolante e leggermente astringente.

L’infuso o il decotto viene preparato con 50 g di foglie e di sommità fiorite in un litro di acqua e può essere validamente impiegato per impacchi e lavaggi, oppure per suffumigi stimolanti. 

Una manciata di menta immessa direttamente nell’acqua calda della vasca da bagno, precedentemente racchiusa in un sacchettino di garza, dona una azione tonificante e rinfrescante al corpo.

Per la cucina: sono molteplici i suoi impieghi. Viene utilizzata per la preparazione di salse, insalate, frittate, piatti di carne e pesce, verdure cotte, ripieni, liquori e confetture.

 Salsa di menta

75 gr di foglioline di menta

1 bicchiere di aceto bianco

25 gr di zucchero

Si lavano con cura le foglioline di menta e si fanno asciugare bene disponendole sopra un telo. Quando saranno perfettamente asciutte si tritano molto finemente e si mettono in una ciotola. Dopodiché, si porta ad ebollizione l’aceto, si unisce lo zucchero e dopo aver ben mescolato, si toglie dal fuoco. Si raffredda e poi si versa l’aceto dolcificato lentamente sulla menta tritata e mescolando bene, si lascia riposare un’oretta prima di servire la salsa ottenuta che potrà essere conservata per alcuni giorni, in un vasetto a chiusura ermetica, ricordandosi di mescolare bene ogni volta che si userà. Questa salsa può servire ad accompagnare larrosti e cacciagioni.